Bloccarono uno sfratto, sentenza rinviata. Per Tommaso Cacciari chiesto un anno
Il 25 novembre la decisione del giudice, intanto gli attivisti denunciano: «Emergenza casa a Venezia più difficile di anni fa». La giunta comunale approva 5 delibere per investire 8 milioni di Pnrr nella riqualificazione di 262 alloggi Erp
Sentenza rinviata al 25 novembre, a causa di una direttissima che ha fatto slittare la pronuncia del giudice. Venerdì pomeriggio, al Tribunale di Venezia, gli attivisti dei collettivi a difesa del diritto alla casa hanno ascoltato l'arringa del pm accanto a Tommaso Cacciari. È l'unico per il quale il pubblico ministero ha chiesto un anno di condanna, mentre per tutti gli altri imputati è stata invocata l'assoluzione.
Il processo è relativo ai fatti del 2017, quando gli attivisti, bloccando l'ufficiale giudiziario e le forze dell'ordine, impedirono che venisse portato a termine lo sfratto di una famiglia con tre bambini, da una casa Ater alle Zitelle. I capi di imputazione corrispondono a resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La difesa chiede naturalmente la piena assoluzione per tutte e tutti. «La situazione - spiegano gli attivisti - ricalcava uno dei tanti casi di difficoltà estrema in cui si ritrovano diverse famiglie veneziane. Il mercato privato degli affitti, l'abbandono del patrimonio pubblico aggravano le emergenze e generano casi di occupazioni abusive delle case pubbliche chiuse e abbandonate da anni. In questa giornata - hanno aggiunto - per noi è stato importante dire non solo che non si può condannare chi attua presidi solidali con famiglie in difficoltà, ma che la situazione cittadina è ancora più difficile di anni fa».
Con la pandemia il blocco degli sfratti ha evitato nuove emergenze, ma ora le richieste hanno ricominciato il loro corso, mentre i percorsi di manutenzione e riassegnazione delle case pubbliche mediante bando, avanzano in modo più lento rispetto alle reali necessità di casa dei cittadini. «Noi crediamo - concludono - che vista la situazione di un numero così elevato di case pubbliche vuote e sfitte, l'assenza di regolamentazione sul numero delle affittanze turistiche e le difficoltà economiche, una delle soluzioni necessarie e urgenti per affrontare la situazione casa in città sia il blocco degli sfratti. Saremo sempre in prima linea di fronte alle ingiustizie».
Intanto la giunta comunale, sempre venerdì, ha approvato i lavori di riqualificazione energetica per 262 alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per un totale di quasi 8 milioni di euro. Si tratta di cinque delibere con le quali è stato dato il via libera ai progetti definitivi comprensivi di quelli di fattibilità tecnica ed economica, redatti da Insula e finanziati mediante contributo regionale per decreto del ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibili (Fondo complementare Pnrr). Con la prima delibera si approva la sistemazione di un complesso residenziale di 6 fabbricati al "Villaggio dei Fiori" a Spinea. Si tratta di 140 alloggi di proprietà del Comune di Venezia realizzati nel 1995, per i quali è prevista la sostituzione dei serramenti (infissi, cassonetti e avvolgibili) e parte delle caldaie con la messa a dimora di nuove canne fumarie. Lavori per un totale di 2,8 milioni di euro.
Con la seconda delibera si interviene, invece, all’interno di un complesso residenziale di 3 fabbricati in via Oroboni a Marghera: realizzazione del cappotto esterno, sostituzione dei serramenti (infissi e scuri), risanamento perimetrale dello zoccolo di base e realizzazione di verande bioclimatiche. Complessivamente sono 36 alloggi per un importo di 1.665.000 euro. Con la terza delibera si interviene sui 26 alloggi inseriti nel complesso residenziale di 4 fabbricati a Canneregio, realizzati nei primi anni '50. Lavori, per un totale di 500 mila euro (serramenti, caldaie, rifacimento di parte degli impianti di distribuzione di acqua sanitaria). La quarta delibera riguarda 2 fabbricati in via Case Nuove (ai civici 10-12 e 13-15) a Marghera, che riguarderanno 24 alloggi per un totale di 1.250.000 euro. Infine, con la quinta delibera il Comune interviene nei 36 appartamenti del complesso di via Camporese, a Mestre, realizzati nei primi anni ‘90. L’intervento prevede anche la realizzazione del cappotto esterno, la sostituzione di 16 caldaie e la realizzazione di nuove condotte di espulsione fumi per un totale di 1.580.000 euro.
«Reali risparmi per chi vedrà aumentare la classe energetica della propria casa e diminuire il costo delle bollette. Con questi fatti - affermano gli assessori ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto, alle Politiche della Residenza Simone Venturini e al Patrimonio Paola Mar - dimostriamo quanto stiamo facendo in tema di politiche energetiche e per valorizzare ed efficientare il patrimonio di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Venezia». Sul tema della residenzialità anche il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini: «Non si può non considerare che 7.000 appartamenti solo in centro storico sono destinati ad affittanza turistica e dimenticare che è uno dei fenomeni che ha causato l’espulsione degli abitanti dalla città. Per questo, il 3 ottobre alle 19 all’Avamposto a Rialto verrà presentato il volumetto FaVeRat, Famiglie Veneziane Rovinate dalle Affittanze Turistiche, pubblicato dall’associazione “Tutta la Città insieme!”».