rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Santa Croce / Piazzale Roma

Bloccarono uno sfratto, sentenza rinviata. Per Tommaso Cacciari chiesto un anno

Il 25 novembre la decisione del giudice, intanto gli attivisti denunciano: «Emergenza casa a Venezia più difficile di anni fa». La giunta comunale approva 5 delibere per investire 8 milioni di Pnrr nella riqualificazione di 262 alloggi Erp

Sentenza rinviata al 25 novembre, a causa di una direttissima che ha fatto slittare la pronuncia del giudice. Venerdì pomeriggio, al Tribunale di Venezia, gli attivisti dei collettivi a difesa del diritto alla casa hanno ascoltato l'arringa del pm accanto a Tommaso Cacciari. È l'unico per il quale il pubblico ministero ha chiesto un anno di condanna, mentre per tutti gli altri imputati è stata invocata l'assoluzione.

Il processo è relativo ai fatti del 2017, quando gli attivisti, bloccando l'ufficiale giudiziario e le forze dell'ordine, impedirono che venisse portato a termine lo sfratto di una famiglia con tre bambini, da una casa Ater alle Zitelle. I capi di imputazione corrispondono a resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La difesa chiede naturalmente la piena assoluzione per tutte e tutti. «La situazione - spiegano gli attivisti - ricalcava uno dei tanti casi di difficoltà estrema in cui si ritrovano diverse famiglie veneziane. Il mercato privato degli affitti, l'abbandono del patrimonio pubblico aggravano le emergenze e generano casi di occupazioni abusive delle case pubbliche chiuse e abbandonate da anni. In questa giornata - hanno aggiunto - per noi è stato importante dire non solo che non si può condannare chi attua presidi solidali con famiglie in difficoltà, ma che la situazione cittadina è ancora più difficile di anni fa».

Con la pandemia il blocco degli sfratti ha evitato nuove emergenze, ma ora le richieste hanno ricominciato il loro corso, mentre i percorsi di manutenzione e riassegnazione delle case pubbliche mediante bando, avanzano in modo più lento rispetto alle reali necessità di casa dei cittadini. «Noi crediamo - concludono - che vista la situazione di un numero così elevato di case pubbliche vuote e sfitte, l'assenza di regolamentazione sul numero delle affittanze turistiche e le difficoltà economiche, una delle soluzioni necessarie e urgenti per affrontare la situazione casa in città sia il blocco degli sfratti. Saremo sempre in prima linea di fronte alle ingiustizie».

Intanto la giunta comunale, sempre venerdì, ha approvato i lavori di riqualificazione energetica per 262 alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per un totale di quasi 8 milioni di euro. Si tratta di cinque delibere con le quali è stato dato il via libera ai progetti definitivi comprensivi di quelli di fattibilità tecnica ed economica, redatti da Insula e finanziati mediante contributo regionale per decreto del ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibili (Fondo complementare Pnrr). Con la prima delibera si approva la sistemazione di un complesso residenziale di 6 fabbricati al "Villaggio dei Fiori" a Spinea. Si tratta di 140 alloggi di proprietà del Comune di Venezia realizzati nel 1995, per i quali è prevista la sostituzione dei serramenti (infissi, cassonetti e avvolgibili) e parte delle caldaie con la messa a dimora di nuove canne fumarie. Lavori per un totale di 2,8 milioni di euro.

Con la seconda delibera si interviene, invece, all’interno di un complesso residenziale di 3 fabbricati in via Oroboni a Marghera: realizzazione del cappotto esterno, sostituzione dei serramenti (infissi e scuri), risanamento perimetrale dello zoccolo di base e realizzazione di verande bioclimatiche. Complessivamente sono 36 alloggi per un importo di 1.665.000 euro. Con la terza delibera si interviene sui 26 alloggi inseriti nel complesso residenziale di 4 fabbricati a Canneregio, realizzati nei primi anni '50. Lavori, per un totale di 500 mila euro (serramenti, caldaie, rifacimento di parte degli impianti di distribuzione di acqua sanitaria). La quarta delibera riguarda 2 fabbricati in via Case Nuove (ai civici 10-12 e 13-15) a Marghera, che riguarderanno 24 alloggi per un totale di 1.250.000 euro. Infine, con la quinta delibera il Comune interviene nei 36 appartamenti del complesso di via Camporese, a Mestre, realizzati nei primi anni ‘90. L’intervento prevede anche la realizzazione del cappotto esterno, la sostituzione di 16 caldaie e la realizzazione di nuove condotte di espulsione fumi per un totale di 1.580.000 euro.

«Reali risparmi per chi vedrà aumentare la classe energetica della propria casa e diminuire il costo delle bollette. Con questi fatti - affermano gli assessori ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto, alle Politiche della Residenza Simone Venturini e al Patrimonio Paola Mar - dimostriamo quanto stiamo facendo in tema di politiche energetiche e per valorizzare ed efficientare il patrimonio di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Venezia». Sul tema della residenzialità anche il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini: «Non si può non considerare che 7.000 appartamenti solo in centro storico sono destinati ad affittanza turistica e dimenticare che è uno dei fenomeni che ha causato l’espulsione degli abitanti dalla città. Per questo, il 3 ottobre alle 19 all’Avamposto a Rialto verrà presentato il volumetto FaVeRat, Famiglie Veneziane Rovinate dalle Affittanze Turistiche, pubblicato dall’associazione “Tutta la Città insieme!”».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bloccarono uno sfratto, sentenza rinviata. Per Tommaso Cacciari chiesto un anno

VeneziaToday è in caricamento