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Cronaca San Marco / piazza San Marco

Grandi Navi, il pressing di Costa "Basta chiacchiere, ora si decida"

Il presidente del Porto boccia Marghera: "Si accantona il problema". Zaia: "Salviamo la crocieristica". Venturini: "C'è minoranza rumorosa"

Continua a tenere banco la querelle riguardante i passaggi delle Grandi Navi davanti a San Marco. La temperatura del dibattito è molto calda, sia dopo le manifestazioni di protesta di sabato scorso (con una cinquantina di attivisti che si sono tuffati in acqua davanti alle Zattere per fermare i "giganti"), sia dopo che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha indetto una riunione a Roma per il 1 ottobre. Dove con ogni probabilità si deciderà qualche soluzione scegliere per estromettere dal canale della Giudecca le imbarcazioni di stazza superiore a 40mila tonnellate. Le posizioni rimangono diverse. Articolate.

ORSONI: "NO AL CANALE, MEGLIO MARGHERA"

PROTESTE IN ACQUA, DUEMILA EURO DI MULTA A TESTA

Con il sindaco Giorgio Orsoni che vuole portare i "condomini galleggianti" a Marghera e il presidente di Vtp Sandro Trevisanato che boccia l'alternativa perché "troppo costosa". A decidere sarà il governo, d'intesa con la Capitaneria di porto. La necessità di passare dalle parole ai fatti è stata sottolineata anche dal presidente dell'Autorità portuale Paolo Costa: "E' scaduto il tempo delle idee fantasiose e dei gesti plateali - dichiara - come i tuffi in canale della Giudecca o gli atti vandalici compiuti contro il ricevimento crocieristi all'aeroporto Marco Polo. Bisogna passare all'esercizio del "diritto-dovere" di formulare i pareri previsti dalla legge e del "dovere" di prendere le decisioni delle quali si portano le responsabilità".

MANIFESTANTI IN ACQUA PER FERMARE I GIGANTI

VTP "AFFONDA" MARGHERA: "COSTEREBBE TROPPO"

Nel mirino finisce (come da tempo accade) la soluzione temporanea di portare le grandi navi a Marghera: "Ogni altro temporeggiamento, chiacchiera, difesa di interessi di parte, soluzione temporanea e non risolutiva (o peggio) - dichiara Costa - che non preveda una misura definitiva di lungo termine, avrà la sola conseguenza di accantonare di nuovo il problema e di non fare raggiungere l'obiettivo primario: togliere le navi da San Marco". Risaputo che l'Autorità portuale, dal canto suo, porterà al tavolo del premier Letta l'opzione dello scavo del canale Contorta-Sant'Angelo.

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Regione Luca Zaia, che prende una posizione di compromesso: "Io dico che fuori dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca devono restare non solo le navi oltre 40mila tonnellate - sottolinea - ma ci aggiungerei tutte quelle che impattano sull'ambiente e sulla città. Ciò, però, non toglie che non condivido assolutamente la posizione di chi vuole estromettere completamente la crocieristica da Venezia: al contrario, va mantenuta, per l'impatto economico e occupazionale che comporta".

Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo Udc in Consiglio comunale Simone Venturini, che ha inviato una lettera ai ministri Maurizio Lupi e Andrea Orlando chiedendo loro di "non lasciare che le sirene di una rumorosa minoranza sovrastino la voce della maggioranza laboriosa e silenziosa": "Venezia non ha mai chiesto l’arresto dell’attività crocieristica o la perdita del ruolo di Home Port e, soprattutto, non intende rinunciare ai livelli occupazionali e alle ricadute economiche sul territorio garantiti dal Porto - scrive Venturini - La città pretende, invece, l’applicazione del decreto Clini-Passera. Chi oggi invoca lo stop definitivo all’ingresso in laguna delle navi da crociera, chi vuole cancellare migliaia di posti di lavoro, non parla a nome della città ma a titolo personale".

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