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il premio Archimede a Rex Cracoviae: grande successo della manifestazione veneziana

Ai cielo d'Oro il premio Archimede. segnalazione per Emergency

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Ancora una volta la suspence non è proprio mancata. Fino allo scrutinio dell’ultima scheda della giuria internazionale l’assegnazione del Premio Archimede 2023 è stata sul filo del rasoio. Alla fine l’ha spuntata Rex Cracoviae del collettivo Cielo d’Oro di Saronno, che ha bissato il successo del 2010 con Aquileia. Al posto d’onore Garden Time di Filippo Landini, che fino all’ultimo istante ha coltivato il sogno della seconda affermazione consecutiva dopo il successo del 2021. A completare il podio, Wunderkammer di Andrea e Lorenzo Martini e Alessandro Zappi.

“Il gioco vincitore”, spiega Dario De Toffoli, “ha un’architettura complessa, ma perfettamente coerente e non troppo difficile da assimilare; varie e diverse sono le modalità per guadagnare i punti vittoria, si tratta quindi di scegliere la strategia giusta al momento giusto. Interessante e innovativa anche la possibilità di attivare diverse proprie pedine in diverse aree del tavoliere; ognuna fa la sua strada al termine della quale la pedina stessa verrà riposizionata in vista dello score finale. Penso che, come spesso è capitato ai vincitori del premio Archimede e a oltre 50 altri giochi che hanno partecipato nel corso degli anni, anche Rex Cracoviae avrà sicuramente una pubblicazione anche internazionale e in tal senso ci sono già numerose richieste”.

I Cielo d’Oro sono un gruppo di amici da una cinquantina di anni, tutti di Saronno: Pier Volonté, Giorgio Villa, Chicco e Gigi Tramezzani, Stefano Fontana, Mario Biscella, Renato Borgatti e Maurizio Colombo e sono a loro volta alla seconda affermazione (su nove partecipazioni) al premio, dopo il primo trionfo con Aquileia nel 2010. “Come ci sentiamo ”Dodici anni più vecchi” il loro primo commento alla vittoria. “In realtà non ce lo aspettavamo perché ci eravamo presentati con tre prototipi diversi e consideravamo Rex Cracoviae quello effettivamente più complesso, un “cinghiale” come si usa dire nel mondo dei giochi. Invece, è probabilmente proprio questa sua particolarità che ha colpito la giuria. Noi, ormai tutti in pensione, siamo il chiaro esempio di come il gioco possa essere un importante fattore di unione a tutte le età e non solo qualcosa legato al mondo dei più giovani. Adesso, ci prenderemo una piccola pausa per promuovere il vincitore alle case editrici, ma siamo già all’opera su almeno altri tre progetti”.

Oltre al Premio Archimede al vincitore, sono stati assegnati anche alcuni importanti premi collaterali, con l’ospite d’onore Emergency che, in collaborazione con lo Iuav di Venezia, ha ottenuto la Menzione speciale Sebastiano Izzo per Dragomuro, realizzato dagli studenti dell’Ateneo Veneziano Ruggero Perenzin, Francesco Tonon e Marcello Sponza per raccontare sotto forma di gioco il trauma della guerra visto dagli occhi e dai disegni dei bambini. Sebastiano Izzo era una persona speciale, aperto al diverso e sempre disponibile a condividere quello che aveva: avrebbe certamente amato questo gioco e più in generale gli sforzi di Emergency per lenire le ferite del mondo.

Premio Fotonica in Gioco a Smonta la Fake del Liceo Scientifico Statale Giacomo Ulivi di Parma. Al secondo posto Be Hive! dell’I.T.S. Deledda – Fabiani di Trieste, e al terzo Psephos del Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma. Selezionato nel progetto Matematica in Gioco dell’Università di Trento, Millennium, di Leonardo Errati e altri partecipanti al progetto. Trofeo Cartamundi per il miglior gioco di carte ad Adiós Amigos! di Matteo Cimenti, Chiara Zanchetta, Carlo Rigon. Trofeo SAZ Italia per il miglior sviluppo è andato a Croak a Lot di Carlo Sgattoni. Trofeo Scienza in Gioco assegnato dal CNR – IFN a Fibonacci di Angela ed Emanuela Cavinato.

Il Comune di Venezia ha ospitato il Premio nella magnifica Sala san Leonardo e l’assessore Paola Mar ha fatto gli onori di casa: “Questi giochi sono realizzati per far stare insieme le persone, aiutandole a sviluppare uno spirito collaborativo e penso sia una cosa fantastica”. Alla XVIII edizione del Premio Archimede hanno partecipato ben 238 prototipi provenienti principalmente dall’Italia, ma anche da molti altri paesi. Tutti i giochi sono stati giocati e giudicati con estrema attenzione dalla giuria preliminare, composta da: Leo Colovini – Presidente Giuseppe Baggio Piero Modolo Federico Colovini La qualità dei 24 finalisti è stata davvero sorprendente, anche perché hanno potuto fruire delle ultime fasi di sviluppo, operate in collaborazione con la stessa giuria preliminare; questa procedura, cioè la messa a punto preventiva dei prototipi, seppur lunga e faticosa, è stata un vero successo, molto apprezzata sia dagli autori che dai giurati finali. Per la giuria finale erano presenti a Venezia: Dario De Toffoli – Presidente (studiogiochi, Italia) Hadi Barkat (Helvetiq, Svizzera) Gonzalo Aguirre Bisi e Pierpaolo Paoletti (ThunderGryph, Spagna) Luca Borsa (SAZ Italia) Bernd e Moritz Brunnhofer (Hans im Glück, Germania) Stefano De Carolis (Giochi Uniti, Italia) Erik de Jong e Bert Calis (999 Games, Paesi Bassi) Luigi De Luca Cuccia e Gianluca Corrente (Creative Jam, Italia) François Décamp (Asmodée, Francia) Miriam Donda e Alessandro Montingelli (Amigo, Germania) Thorsten Gimmler (Ravensburger, Germania) Hermann Hutter (Huch! & friends, Germania) Simone Luciani (Cranio Creations, Italia) Wolfgang Lüdtke (Kosmos, Germania) Conor McGoey (Inside Up Games, Canada) Umberto Rosin (Tana dei Goblin, Italia) Michal Šmíd (Albi, Repubblica Ceca) Dieter e Severin Strehl (Piatnik, Austria) Matthias Wagner (Pegasus, Germania) Tobias Weierstraß (Moses, Germania)

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