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Cronaca Marcon / Via Francesco Guardi

Si avvicina il processo per Dekleva, domani arriverà il rinvio a giudizio

L'udienza preliminare entro i primi quindici giorni di gennaio. Tre i reati contestati al marito di Lucia Manca: omicidio volontario, soppressione di cadavere e falso in atto pubblico

Arriva il processo per Renzo Dekleva, l'informatore farmaceutico accusato di aver ucciso la moglie Lucia Manca la sera del 6 luglio 2011. Con ogni probabilità mercoledì il pubblico ministero Francesca Crupi, titolare delle indagini, depositerà in Procura formale richiesta di rinvio a giudizio. Tre i reati che vengono contestati: omicidio volontario aggravato, soppressione di cadavere e falso in atto pubblico.

L'ultimo dei reati viene contestato in virtù delle prime dichiarazioni del 55enne che, quando andò a denunciare la scomparsa della moglie, disse che la stessa era uscita di casa per prendere l'autobus la mattina del 7 luglio. Fatto che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai avvenuto. Anzi, il pubblico ministero è convinto che la povera Lucia non sia neanche arrivata viva a quel giovedì. Sarebbe stata strangolata la sera prima, tra le 20.12 e le 20.32 circa, quando dall'appartamento di via Guardi in cui vivevano i due coniugi sono partite due telefonate dall'utenza fissa con destinazione Patrizia, la compagna trevigiana di Dekleva, che intratteneva una relazione extraconiugale scoperta dalla moglie.

Negli atti, come noto, non è stata inserita la causa delle morte. Il pool di periti nominati dal gip Michele Medici, infatti, dopo alcuni mesi di esami e una seconda autopsia sui resti della bancaria, ritrovati sotto un viadotto di Cogollo del Cengio, nel Vicentino, non sono riusciti a dimostrare con certezza scientifica che la causa del decesso è stata dovuta ad asfissia. Un punto in più per la difesa di Renzo Dekleva, gli avvocati Pietro Someda e Stefania De Danieli. Il loro assistito, accusato oltre dell'omicidio anche di aver caricato nel bagagliaio della sua auto il cadavere della moglie e di averlo trasportato fino a sotto il viadotto, finora si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Una volta che la richiesta di rinvio a giudizio verrà depositata toccherà al giudice fissare la data dell'udienza preliminare, che con ogni probabilità non dovrebbe essere successiva ai primi quindici giorni di gennaio.

Nonostante manchi agli atti la causa delle morte, gli inquirenti sono convinti di poter contare su un quadro indiziario solido per poter inchiodare Renzo Dekleva alle sue responsabilità: in primis le sue impronte digitali trovati su un biglietto dell'autostrada lasciato la sera del delitto al casello di Cogollo del Cengio, il suo cellulare "captato" da una cella di Rubano sempre la sera del 6 luglio, le tracce di saliva della vittima raccolte nel bagagliaio dell'auto di Dekleva.

 

OMICIDIO LUCIA MANCA: LA CRONACA

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