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Cronaca

Sale ancora il numero di contagiati da coronavirus | DIRETTA

In Veneto si contano quasi tremila persone positive al Covid-19. Martedì sera sono 155 i pazienti ricoverati negli ospedali del Veneziano, 40 dei quali in terapia intensiva

Martedì sera sono 2.923 le persone positive al Covid-19 in Veneto. Il dato si riferisce all'ultimo bollettino emesso alle 17 di oggi, 17 marzo, da Azienda Zero. Nella provincia di Venezia il numero di infetti sale ancora e supera quota 400 (per la precisione 402). Nella provincia di Padova si contano 723 contagiati, escludendo il cluster di Vo', dove da alcuni giorni non si  sono registrati nuovi casi; 543 a Treviso, 547 a Verona, 370 a Vicenza, 116 a Belluno e 28 a Rovigo.

Guardando alla situazione negli ospedali della provincia, sono in tutto 155 le persone ricoverate, una decina in più rispetto al dato di ieri. Di queste, 40 si trovano in terapia intensiva. All'ospedale dell'Angelo di Mestre si contano un totale di 54 ricoverati, 17 al Civile di Venezia, 24 a Mirano, 33 a Dolo, 1 a Chioggia, 26 a Jesolo.

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  • Disagi nel trasporto pubblico: proposte dai consiglieri linea per linea (DETTAGLI)

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  • Oltre 1.450 dipendenti del Comune di Venezia in smart-working (LEGGI)

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  • Aggiornamento dei ricoverati negli ospedali della provincia: 115 sono in area non critica, 40 nelle terapie intensive: in totale 155, quindi una decina in più rispetto a ieri
  • Agente in ospedale, chiusi gli uffici della polizia postale a Mestre (LEGGI)
  • L'appello: «Tamponi a tutti gli operatori che stanno a contatto con il pubblico» (LEGGI)

Ore 17

  • Altre denunce per violazioni alla quarantena (LEGGI)
  • Le iniziative "a domicilio" del museo M9 (LEGGI)

Ore 16

  • Ecco il piano dell'Ulss 3 per monitorare 11mila operatori sanitari e fare verifiche nelle aziende (LEGGI)
  • Un riepilogo (dati del 17 marzo mattina): nella provincia di Venezia si registrano 378 casi positivi, 145 ricoveri (122 della Ulss 3 e 23 della Ulss 4), 233 positivi non ricoverati. Il dettaglio dei ricoveri nella Ulss 3: 52 nell’ospedale di Mestre (di cui 10 in terapia intensiva); 16 a Venezia (4 in terapia intensiva); 29 a Dolo (3 T.I.); 24 a Mirano (14 T.I.); 1 a Chioggia. Per quanto riguarda la diffusione tra la popolazione: a Mestre una quarantina di casi, 32 a Chioggia, 25 a Zelarino, 17 a Chirignago, Favaro e Marcon, 15 a Scorzè e Spinea. Uno solo rispettivamente a Campagna Lupia e Stra.

Ore 13

Ore 12

  • L'antidoto alla noia del Teatro stabile del Veneto: nasce il cartellone digitale "Una stagione sul sofà" (LEGGI)

Ore 11

  • Quanto resiste il virus sugli oggetti? (LEGGI)

Ore 10

  • Sono 2704 le persone contagiate in Veneto, 378 in provincia di Venezia
  • #ACasaconSusi: teatro e letture per bambini in streaming (LEGGI)

CONSIGLI

  • I 50 libri e graphic novel da leggere in quarantena (DETTAGLI)
  • I 100 (e più) film da guardare in quarantena (DETTAGLI)
  • Le serie tv da guardare in quarantena (DETTAGLI)

APPROFONDIMENTI

In generale, il dato a cui fare attenzione è quello dell'importante aumento dei ricoveri nell'ultima settimana, un dato che probabilmente salirà ancora nei prossimi giorni. Sono numeri preoccupanti perché i pazienti ricoverati richiedono cure particolari e prolungate, l'impiego di spazi e strumentazione specialistica, grandi sforzi da parte del personale ospedaliero già sovraccarico di lavoro. La Regione sta lavorando per creare nuovi posti letto, che sono limitati, e soprattutto per acquisire la strumentazione specialistica necessaria, che scarseggia. È necessario, per limitare il più possibile la diffusione del virus e quindi i ricoveri, che tutti rispettino la regola di uscire di casa solo per lo stretto indispensabile, evitando di entrare a contatto con altre persone.

Ospedali in difficoltà

Con il passare dei giorni è cambiato il rapporto tra il numero dei ricoverati in terapia intensiva e quello dei pazienti in area non critica. Nei primi giorni quasi tutte le persone colpite dal virus erano già gravemente malate per patologie pregresse e per tutte loro è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva. In queste ore, invece, si vede "il volto reale" dell'epidemia, con una grande quantità di persone inizialmente sane che vengono infettate e sviluppano sintomi simili a quelli di una grave influenza. Questi pazienti vengono curati nelle aree "non critiche": molti guariscono, grazie alle cure e al naturale decorso della malattia, ma ci vogliono diversi giorni. Altri, invece, possono peggiorare.

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