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Cronaca

Bufera su Orsoni per il Mose, dal Pd: "Mai stato nostro tesserato"

Il sottosegretario del governo Renzi parla a nome del suo partito e spiega che né il sindaco né Marchese sono iscritti al Pd: "Colpe individuali"

Il partito ci tiene a precisare che non si tratta di un tentativo si “scaricare” Giorgio Orsoni, ma solo di una dovuta precisazione, eppure mercoledì, il giorno dopo l'arresto del sindaco lagunare e di altri 35 nomi “eccellenti” nell'ambito dell'inchiesta sui finanziamenti del Mose, il Pd ha voluto sottolineare che Orsoni non è un tesserato del partito, e l'ha fatto con la voce di Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

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CESURA NETTA – Il politico del governo Renzi ha parlato a margine di un'intervista per sostenere il candidato democratico a sindaco di Livorno, quando i giornalisti hanno messo sul tavolo la vicenda del Mose. Lotti ha ribadito a chiare lettere che Orsoni “contrariamente a quanto scritto nei giornali”, “non ha la tessera. È un sindaco indipendente”. Lotti ha poi chiesto di distinguere nettamente tra colpe personali e responsabilità di partito: “L'accostamento tra Pd in Consiglio comunale e un capo d'accusa personale lo trovo alquanto forzato – ha spiegato il sottosegretario – le responsabilità sono individuali, non hanno colore di partito, e i ladri devono andare in galera”. Lotti ha poi spiegato che il partito sostiene sì il sindaco in Consiglio, ma non per questo significa che rubi: “Questo non significa scaricare nessuno, ma è giusto precisare la verità dei fatti. Orsoni – ha chiosato il politico – avrà modo di difendersi nelle sedi opportune”.

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DAL PARTITO – Anche la sede regionale del Pd ha voluto sottolineare la distanza tra il sindaco di Venezia e il Partito Democratico, scrivendo in una nota stampa che né lui né Giampietro Marchese sono attualmente tesserati: il primo non lo è mai stato, né ha mai ricoperto incarichi interni, mentre per quanto riguarda il secondo la sua sottoscrizione e i suoi compiti nel partito sono terminati due anni fa e mai rinnovati. A chi chiede come il Pd intenda reagire a quanto accaduto in laguna risponde ancora la voce di Luca Lotti, che spiega come si sia ora “alla fase finale con le norme anticorruzione, anche sull'Expo sono pronte. Non può prevalere la logica del 'si blocca tutto': chi ha rubato deve essere messo in galera, ma lo sviluppo del Paese deve andare avanti”.

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