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Cronaca Burano

Turisti pazzi per Burano. I residenti resistono e preparano un decalogo

Assemblea pubblica partecipata mercoledì. Le richieste di chi resta sull'isola dei merletti: trasporti, servizi, verde e valorizzazione dell'enorme patrimonio storico e tradizionale. «Benvenuto chi viene qui. Con delle regole»

Circa duemila residenti ad oggi. L'isola di Burano, perla colorata e gettonatissima della laguna di Venezia, si è riunita in assemblea pubblica mercoledì. Resiste chi la vive e ci abita, a dispetto di decenni di esodo più o meno forzato, praticamente come accade in quasi tutti gli arcipelaghi. Qui gli abitanti, cittadini veneziani, che accolgono a braccia aperte i visitatori, anche loro fonte di prosperità, chiedono rispetto e considerazione attraverso un decalogo.

Coordinata da Marco Borghi, presidente di municipalità di Venezia, Murano e Burano, che nei prossimi giorni farà un Consiglio sull'isola, l'assemblea ha visto la partecipazione di una sessantina di residenti e gli interventi dei consiglieri comunali: Marco Gasparinetti (Terra&Acqua), Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!), Cecilia Tonon (Venezia è tua) e Sara Visman (Movimento 5 Stelle). Servizi. «È il punto più delicato, la questione più urgente da affrontare - spiega l'amministratore della pagina Facebook "Infoburano", Roberto Vio - Negli anni sono sparite le motonavi che servivano anche Treporti, ci sono i battelli foranei ma l'enorme afflusso turistico sull'isola, se non scoraggia code interminabili di escursionisti che aspettano e viaggiano accalcati, complica enormemente la vita degli abitanti». Vio parla anche del problema dei servizi igienici a bordo. «Se sono chiusi creano grossi disagi e questo non è un bel biglietto da visita», afferma.

Assieme ai cittadini e alla loro "voce" mercoledì le istituzioni hanno parlato di "overtourism", della necessità di definire una soglia di carico, strada che in Consiglio comunale il consigliere Gasparinetti aveva proposto di seguire, qualche tempo fa, facendo di Burano una specie di "caso studio" dove sperimentare l'introduzione di un numero massimo di visitatori specie nei giorni "da bollino nero": festività e ponti. Tante le problematiche e criticità emerse: oltre ai trasporti, la mancanza di spazi pubblici e lo scarso investimento sulla valorizzazione dell'enorme patrimonio storico e tradizionale (il merletto in primis) di cui Burano rimane depositaria (e sono sempre meno le giovani generazioni che restano per poterlo conservare e tramandare). C'è chi parla di «indifferenza» dell'amministrazione comunale e chi ne difende l'operato. 

«Ci tengo a precisare che dopo alcune mie segnalazioni soprattutto sui problemi dei trasporti (non certo sul numero chiuso su cui sono pienamente contrario), il vicesindaco Andrea Tomaello è venuto a Burano il 29 maggio scorso e io l'ho accompagnato per l'isola dove abbiamo sentito diversi pareri di abitanti e rappresentanti di associazioni del posto», si legge in un commento su "Infoburano". 

«L'ascolto da parte delle istituzioni è il primo passo per capire cosa non funziona e per non rischiare di fare forzature politiche - commenta il presidente Borghi - Per questo siamo andati sull'isola». Sull'escursionismo e la pressione turistica la municipalità farà un Consiglio, trattando anche di residenzialità. «La mancanza di servizi porta ad abbandonare Burano e ne riduce anche l'attrattività. Abbiamo percepito le difficoltà e adesso le approfondiremo».

Nel decalogo i buranelli sottolineano: i posti barca insufficienti (la proposta è quella di creare una darsena attrezzata e gratuita per i residenti), la sicurezza, il decoro e il rispetto dei luoghi (richiesta più polizia locale presente), l'assegnazione di alloggi pubblici vuoti (una cinquantina fra case Ater e comunali), la riapertura del centro civico ex chiesa delle Cappuccine (proprietà comunale), i dissuasori di velocità per contrastare il moto ondoso, lo scavo di rii e canali (non viene effettuato da anni), il ripristino dei contributi al restauro e ai mutui per la prima casa da finanziarsi con Legge speciale. Infine, spazi idonei per la preparazione dei carri allegorici del Carnevale.

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